Apulia è l’ultimo titolo dato alla rivista, nata per volontà e felice intuizione del fondatore e presidente della Banca Giorgio Primiceri, col titolo di “Rassegna Trimestrale della Banca Agricola Popolare di Matino e Lecce”, diventata poi “Sudpuglia” e infine “Apulia”, accompagnando la banca nei suoi cambi di ragione sociale. La rivista fin dalla nascita e per tutta la sua durata fa tutt’uno con Aldo Bello. Quando incominciò ad occuparsene era, da ben dieci anni, un giornalista Rai e all’epoca si occupava del Collegamento Sedi Regionali. Aveva importanti esperienze e conoscenze, una mentalità aperta al mondo e un cuore che batteva per il suo Sud. Era inevitabile che il tutto incidesse sulla nuova creatura. Che doveva essere qualcosa di nuovo ma nello stesso tempo si rifacesse ad esperienze pregresse, una rivista redatta e stampata nel Salento ma comprensiva di portati nazionali e internazionali, specialmente sul versante economico-finanziario. La parte iniziale della rivista era infatti occupata da contenuti per così dire di settore, ovvero di economia, finanza e imprese, con firme prestigiosissime del mondo economico mondiale, oltre che nazionale e regionale. Molti saggi e contributi sono dei big della finanza e dell’impresa. La seconda parte aveva un taglio artistico-letterario, con spazi aperti a collaboratori italiani e salentini. Una gran bella rivista insomma, europea, italiana, pugliese, ma con anima salentina. Tutto ciò è nelle parole che Aldo Bello scrive nel primo numero, presentando la rivista, i suoi percorsi e i suoi obiettivi: “Il compito che assumiamo e facciamo nostro […] è duplice, e riguarda da una parte l’analisi attenta della situazione economica e sociale nazionale e meridionale, e dei fenomeni che incideranno sulle scelte e sui comportamenti italiani ed europei; dall’altra, interessa più da vicino la condizione culturale, la tradizione artistica, il patrimonio naturale dell’area salentina, come atto d’amore per una terra d’antica civiltà e di originali vicende storiche”. Lui medesimo, Giorgio Primiceri, aveva la passione della scrittura e componeva poesie in dialetto e in lingua. Il curatore Lorenzo Madaro ha insistito sul rapporto di Aldo Bello con alcuni scrittori e artisti particolarmente e direi sentimentalmente a lui vicini. Una scelta, che, come sempre nelle antologie, si presta a qualche appunto critico, ma in buona sostanza è fondata. Il rapporto di Bello con lo scrittore Antonio Verri è per la rivista qualcosa di più di una semplice episodica collaborazione. In questo rapporto si colgono atmosfere e visioni profonde e condivise. Anche l’Antologia si presenta divisa in due sezioni, come già la rivista: i testi letterari e la galleria delle “immagini”, le opere d’arte, che costituiscono il patrimonio raccolto negli anni dalla Banca con gusto estetico e sensibilità per autori e soggetti.
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