di Paolo Vincenti
RIASSUNTO. L’obbiettivo del presente contributo è quello di fornire una rapida carrellata bibliografica degli studi su San Lorenzo da Brindisi. Si farà un rapidissimo excursus sulla varie opere che si occupano del santo cappuccino, da quelle antiche alle più recenti, in ispecie queste ultime, e poi ci si soffermerà sull’Opera Omnia, con particolare riferimento al contesto storico e alle vicende editoriali nelle quali è nata la grande opera di sistemazione e pubblicazione dell’intero corpus degli scritti laurenziani.
ABSTRACT. The aim of this contribution is to provide a quick bibliographical overview of the studies on San Lorenzo da Brindisi. We will make a very rapid excursus on the various works dealing with the Saint, from the ancient ones to the more recent ones, especially the latter, and then we will focus on the Opera Omnia, with particular reference to the historical context and to the editorial events in which it is born the great work of arrangement and publication of the entire corpus of Laurentian writings.
San Lorenzo da Brindisi, al secolo Giulio Cesare Russo (Brindisi, 1559 – Lisbona, 1619), beatificato da Pio VI (1783) e canonizzato da Leone XIII (1881), fu proclamato Doctor Apostolicus da Giovanni XXIII (1959) con il breve Celsitudo ex humilitate, confermando il decreto della Congregazione dei Riti del 28 novembre 1958. Il titolo gli venne conferito per i suoi meriti nell’ambito della esegesi biblica, della teologia e della predicazione.
Entrato nell’ordine dei frati minori cappuccini nel 1575, con il nome di Lorenzo da Brindisi, venne ordinato sacerdote nel 1582 ed iniziò una rapida carriera che lo portò a scalare i vertici dell’ordine e ad avere importanti incarichi diplomatici che esposero anche a rischio la sua vita, in un periodo pieno di guerre di religione che sconvolgevano le nazioni, con intrighi e faide, complotti e dure contrapposizioni ideologiche. Lorenzo è lettore, formatore, docente e padre spirituale dei frati candidati al sacerdozio dal 1583 al 1586. Risalgono a questo periodo le opere di carattere esegetico, cioè l’Explanatio in Genesim e il De numeris amorosis. Nel 1599 è a Praga dove ingaggia la polemica con Policarpo Laiser (1552-1610), predicatore di corte del duca Cristiano II di Sassonia, e risale a questo periodo l’opera laurenziana Lutheranismi Hypotyposis Martini Lutheri, composta tra il 1607 e il 1609, in cui egli confuta alcuni punti della dottrina teologica relativi a importanti dogmi della fede. Dopo essere stato vicario provinciale in Toscana (1589-1592) e a Venezia (1594-1597), definitore generale (1596-1599), vicario provinciale in Svizzera (1589), nel 1599 diviene definitore generale per la Boemia e l’Austria e in questo periodo si inserisce uno degli episodi più emblematici legati alla sua carriera diplomatica, ovvero la partecipazione alla battaglia di Albareale (l’odierna Székesfehérvár, nella bassa Ungheria), del 1601, ingaggiata da Rodolfo II contro Maometto III, che si concluse con una schiacciante vittoria sulle truppe ottomane. Il 24 maggio 1602, diviene Vicario Generale dell’ordine. Nel 1618, la sua ambasceria forse più insidiosa: si reca in Spagna, alla corte di Filippo III per perorare la causa del patriziato napoletano contro le malversazioni del Duca di Ossuna, Don Pietro Giron, anche se il Re si dimostra sordo alle rimostranze napoletane nei confronti del potente Duca. Il frate brindisino muore il 22 luglio 1619, a Belem, Lisbona, probabilmente avvelenato, come sostengono alcune fonti. Una biografia, quella di Fra Lorenzo, talmente ricca e suggestiva che di essa non è difficile immaginare si sia presto impossessata la leggenda.