di Antonio Prete
Mantello t’ è la notte dell’inverno,
per cintura hai tre mondi fiammeggianti.
.
Il tuo passo da cacciatore astuto
nella selva stellata d’infinito
conquista Sirio la splendente, e in alto
Aldebaran rosseggiando ti scorta
in mezzo ad occhi di fuoco, il principio
e la fine congiunti nel cammino,
.
tra stelle che hanno respiro e pensieri
mentre calpestano il nero giardino.
.
Poligono di nebulosa e d’astri,
dalla tua sconfinata geometria
l’aiuola che ci fa tanto feroci
è un granello ebbro della sua follia
roteante tra mondi ed asteroidi,
acqua e pietra in cui pulsa inquieto un tempo
ch’è abisso di desiderio e ferita.
.
Sul muro a secco, di qua dal carrubo,
la chiocciola ha lasciato una sua traccia.