di Ferdinando Boero
I bambini escono da scuola e non conoscono gli alberi che incontrano nel cammino verso casa. Non parliamo degli animali. Le conoscenze scolastiche sono principalmente focalizzate su nozioni astratte (tabelline, teoremi, poesie e regole da imparare a memoria) e ci sono poche interazioni col mondo reale. Un tempo i bambini giocavano per strada, dove imparavano quel che la scuola non forniva. Ma oggi questa possibilità è preclusa alla maggior parte di loro.
Il ministro Fioramonti ha introdotto nozioni di educazione ambientale nel programma di educazione civica, ma è poco probabile che questo permetta agli alunni di saper “guardare” la natura. La transizione ecologica richiede conoscenze ecologiche. Se queste mancano, e ora mancano, dovrebbero essere fornite. Ma non sempre la logica viene rispettata.
Leggo sul Fatto Quotidiano che si sta progettando di far studiare il comportamento degli esseri viventi, in questo caso gli animali, agli alunni e alunne delle elementari e medie. Bellissimo, dico io. Basta guardare fuori dalla finestra… ci sono i piccioni. Come interagiscono tra loro? Vedere il maschio che corteggia la femmina aiuta a capire tante cose, così come le reazioni delle femmine alle avances dei maschi. Non parliamo dei gabbiani, e ora ci sono anche i pappagalli, in molte città. Mangiano cose differenti, volano in modo diverso, i loro richiami sono diversi per ogni specie. Moltissimi hanno gatti e cani, in casa. Oppure criceti, pesci rossi, tartarughine, conigli. Ho scritto un libro sugli animali “da compagnia”, parlando della loro diversità.
Incontriamo animali in tutti gli spot pubblicitari. Da dove viene il merluzzo di Capitan Findus? E i tonni? Dove sono pescati? Quali specie finiscono nelle scatolette? Che significa Tonno Pinna Gialla? Dove vive? Che operazione hanno subìto i gatti sterilizzati, per i quali si preparano bocconcini speciali? E perché vengono sterilizzati? Sappiamo guardare un banco di pescheria? Da dove vengono i salmoni che finiscono sempre più spesso sulle nostre tavole? I bambini, alla mensa, incontrano il pangasio. Da dove viene???
Imparare a guardarsi attorno, e capire la differenza tra una mosca e una zanzara, tra un ragno e una cavalletta, per non parlare di pini e abeti, aiuta a “leggere la natura”. Finalmente queste cose arrivano a scuola con uno specifico progetto didattico!