In questa silloge poetica si sintetizzano fede e sentimento, l’astratto di una esperienza straordinaria di devozione e comunione mistica con Dio, con il concreto della parabola umana di un uomo animato da una visione superiore, che crede nell’eternità, nell’infinito, nell’amore eterno, ed è disposto ad immolarsi per un’idea. Nei versi, colti nel loro dispiegarsi arioso, si incontrano l’immanente con il transeunte, terra e cielo insomma, la teologia con l’antropologia, fisica e metafisica.
L’autore ha dimostrato un notevole coraggio nell’affrontare una tematica molto diffusa nell’arte e nella letteratura. La passione di Cristo è al centro di tanti capolavori in pittura, scultura, poesia, narrativa. Pensiamo soltanto a Donna de Paradiso di Iacopone da Todi, oppure alla immortale Divina Commedia di Dante. Ancora prima, pensiamo a Tertulliano e Gregorio, ad Arnobio e Lattanzio, a Clemente ed Origene, siamo nei primi secoli del Cristianesimo, e poi ai Padri della Chiesa, da Sant’Ambrogio a Sant’Ilario, da San Girolamo a Sant’Agostino. Pensiamo, solo per fare alcuni esempi, alla Vita di Gesù di Mauriac, al Processo a Gesù, di Diego Fabbri, a Storia di Cristo, di Papini, e poi, nella cinematografia, al Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, al Gesù di Nazareth di Zeffirelli, fino a The Passion di Mel Gibson. Il coraggioso tentativo di Nico Mauro però è stato premiato dacché egli ha saputo dare con estrema umiltà un contributo del tutto originale.