di Paolo Vincenti
La polvere e l’acqua di Nico Mauro, con Introduzione di S.E. Mons. Marcello Semeraro, è un percorso di “parole lungo la via della Croce”, come recita il sottotitolo del libro, edito da L’officina delle parole. Alle parole si uniscono le immagini, con un’operazione sinestetica davvero efficace, molto riuscita. Le immagini sono le pirografie di Silvana Bissoli, che contrappuntano i versi di Nico Mauro, e forniscono non solo uno sfondo alle sue liriche doloranti ma addirittura ne sostanziano la materia, ne impastano le pagine, divenendo tutt’uno con la poesia e si fanno esse stesse poesia. Conosciamo il percorso artistico di Silvana Bissoli, imolese che da molti anni frequenta il Salento, e conosciamo bene il suo grande amore per gli ulivi salentini, queste secolari sentinelle del paesaggio prima che su di esse si abbattesse la terribile epidemia da xylella. Nella presentazione del libro, la critica d’arte Pompea Vergaro spiega il percorso della Via Crucis attraverso le opere della Bissoli. Sembra che questi ulivi contorti e nodosi avessero già impresso in sé il cammino di dolore della Passione che nelle tappe del libro ripercorre Nico Mauro. La straordinaria tecnica a fuoco della pittrice rende gli ulivi simili a degli acquerelli ed essi ci parlano attraverso la pena straziante, l’urlo del paesaggio che vuole partecipare alla passione di Cristo, con i richiami, così materici e tangibili, ad una profonda esperienza, una riflessione sul destino dell’uomo, sul senso del cadere e del rialzarsi, sul senso ultimo del peccato, della colpa e del riscatto. Mauro ci offre una silloge poetica in quindici tappe, quasi una danza in quindici movimenti, che sono le stazioni che segnano la passione e morte del Signore Gesù Cristo. Si tratta di poesia religiosa quindi, che trae afflato lirico dalla materia sacra, e trova giustificazione nella spiritualità del credente, in un circolo magico che, come spiega Romano Sgarbi nel Commento dell’opera, dalla polvere arriva all’acqua, con una coerenza tematica e stilistica assai invidiabile. Per ogni lirica di Mauro una tavola della Bissoli, in un mix di arte e letteratura, di immagine e versi, che rende a pieno la drammaticità del momento rivissuto, la passione e morte del Nazareno.