Ora si propone come Presidente della Repubblica, fiero del ridicolo. I voti? Si comprano. Come ha fatto per far cadere Prodi. Son prezzi che si può permettere di pagare. Mi era piaciuta la provocazione di Cicciolina in Parlamento. Ma credo che nulla equivalga all’ascesa di Berlusconi al Quirinale. Primo provvedimento? La grazia a Dell’Utri, chiamato alla sua destra, dove è sempre stato. Lo vedo a presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura. Chissà che trovate escogiterà… tipo quando presenziò, da presidente del consiglio, a una cerimonia della Guardia di Finanza. Per non dire della smorfia durante l’inno, quando avrebbe dovuto cantare “siam pronti alla morte”. E le corna nelle foto ufficiali? O quando guarda Michelle e poi Barak e fa un gesto con la mano e una smorfia con la faccia per dire: che pezzo di gnocca, Michelle. Me la farei su due piedi. Barak… con una bella abbronzatura. E la Merkel culona inchiavabile? Ma dove lo troviamo un altro così? Totò? Un dilettante. Sordi? Una parodia. Crozza? Penoso. Quando raccontavo le sue imprese ai colleghi di tutto il mondo, avevano le lacrime agli occhi dal ridere: ma cosa ci racconti questa volta di Berlusconi? E non mi credevano. La realtà superava l’immaginazione.
Trasformare l’immaginazione in realtà è un gesto rivoluzionario. Da giovane mi piaceva lo slogan dell’immaginazione al potere. Chi l’avrebbe mai detto che questo auspicio si sarebbe avverato con Berlusconi? Con le sue televisioni ha dato agli italiani quello che volevano: tette, culi, calcio e quiz. Umberto Eco, che disquisiva di Mike Bongiorno, non aveva capito niente. Berlusconi non fa teoria, lui realizza davvero quel che gli passa per la testa. Torno a Rosy Bindi, definita più bella che intelligente dal futuro presidente, che racconta barzellette su di lei che finiscono con una bestemmia. Sarebbero sette anni veramente noiosi con Rosy al colle. I vignettisti perderebbero ogni ispirazione: magari lei cercherebbe di far funzionare davvero il Parlamento, e anche tutte le istituzioni presiedute dal Presidente della Repubblica. Tipo le Forze Armate, e la Magistratura. Che noia. Immagino invece le feste eleganti organizzate al Quirinale. Con un cambio di legge si potranno arruolare donne nei corazzieri. Basta con le discriminazioni, cribbio! Il presidente avrà una guardia del corpo tutta femminile, come quella di Gheddafi. Le vedo già che entrano marciando in qualche salone tutte fasciate nelle corazze, con gli elmi criniti, e poi fanno la lap dance di fronte a Berlusca che dà di gomito a Dell’Utri. La più ardita diventerà ministro della difesa. Ovviamente. Come Previti. Silvio ha 85 anni e quindi finirà il settennato a 92. I suoi medici gli hanno garantito la quasi immortalità, con 120 anni di aspettativa di vita. Sarà rinnovato. E Matteo Renzi, il suo erede naturale? Mi ricorda l’avvocato quarantasettenne che comprò la nuda proprietà della casa di Jeanne Calment, una novantenne. Si aspettava che sarebbe morta entro poco e, invece, Jeanne visse fino a 122 anni (due in più rispetto a Berlusconi) e l’avvocato morì molto prima di lei. Ho quindici anni meno di Berlusconi, non mi faccio illusioni. L’incubo peggiore per noi di sinistra, tanti anni fa, era che saremmo morti democristiani. E invece no. Moriremo berlusconiani. La sua risata ci seppellirà. Viva l’Italia, viva la Repubblica, viva la Gnocca! Che sempre allegri bisogna stare.
[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online del 5 gennaio 2022]