di Carlo Petrachi
L’ultimo libro di Antonio Nahi “La tarantata di San Foca e altri racconti”, pagg. 109 con prefazione di Raffaele Polo, Ed. Antezza, Matera 2020, fa seguito ad una sua copiosa e pluriennale produzione letteraria che spazia dalla poesia, alla biografia, alla narrativa.
Ricostruisce la vita di un paese del Salento (Melendugno) con i luoghi, i suoi personaggi di un passato appena trascorso, il loro modus vivendi et operandi, le loro credenze, i loro ritmi, le loro “inalienabili certezze”. I personaggi sono presi dalla vita reale, come “La zi’ Angila te li mustazzoli”, quasi una maga che custodisce il segreto per la preparazione dell’umile, squisito dolce tipicamente salentino per cui nel paese è famosa.
“La surda Pe-pè”, malgrado il severo handicap che l’affligge, oltre la cecità di un occhio, si sforza di rapportarsi con gli altri in modo dolce col suo reiterato monosillabo “Pe – pe” che l’è valso il soprannome.
Troviamo inoltre “Lu Ginu te la Elena” con le sue “avventure” e le sue spontanee battute esilaranti o, ancora, spassose macchiette come “Lu Vita”, un noto devoto di… san Martino.
I personaggi – qualcuno “ultimo” nell’ambiente sociale in cui vive – sono sempre presentati con grande senso di umanità e partecipazione emotiva.