Verso la parola

di Antonio Prete

                                      Un poema no existe si no se oye, antes

                                      que su   palabra, su silencio.

                                     (José Ángel Valente)

Quel punto dove il silenzio si sporge

oltre il tacere, forse è lì il nido

della parola, diceva.

.

Nella voce del vento, diceva ancora,

puoi sentire il rumore dell’origine.

Nello scroscio della pioggia

l’affanno delle nubi.

Ti può anche accadere, qualche volta,

di ascoltare nel respiro dell’albero

il soffio che governa le orbite

dei corpi celesti.

.

.

Come farsi prossimo

all’intimo delle cose, questo il suo assillo,

e vedere le lettere disanimate           

muovere verso il nome.

Come scorgere l’alba del conoscere.

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