di Antonio Lucio Giannone
Il Natale ha costituito una fonte inesauribile d’ispirazione per gli scrittori al punto da dar vita a un vero e proprio genere narrativo, che ha ormai una tradizione consolidata e una tipologia ben definita. L’iniziatore di questo filone è unanimemente considerato Charles Dickens, il quale nel 1843 pubblicò a Londra il famoso A Christmas Carol (Canto di Natale), seguito negli anni successivi da altri quattro Christmas Book, ben presto tradotti in altri paesi. Anche in Italia, tra la seconda metà dell’Ottocento e per tutto il Novecento, si sono cimentati col tema natalizio numerosi scrittori di rilievo fra i quali ricordiamo: Carlo Dossi, Emilio De Marchi, Giovanni Verga, Gabriele d’Annunzio, Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Federigo Tozzi, Dino Buzzati e Italo Calvino.
In questo genere rientrano anche, con una loro peculiare grazia e leggerezza, i racconti di Luigi Scorrano, con i quali l’autore ha fatto il suo esordio nella narrativa. Alcuni di essi apparvero in origine su «La Fera», un numero unico che è stato pubblicato a Lecce dal 1984 al 2006 in occasione delle feste di Natale, a cura dell’Associazione culturale Amici del presepio. Il periodico, che recava come sottotitolo «Il Natale nel folk nelle arti e nella cultura salentina», venne fondato da Gino Totaro che lo diresse fino al 2002, mentre, dopo la sua morte, è uscito ancora per qualche anno a cura di Fulvio Totaro. Nel 2010 dodici racconti sono stati raccolti nel volumetto L’uomo che guarda le stelle e altre storie di Natale, con una prefazione di Maurizio Nocera (Gallipoli, «I Poeti de “L’uomo e il mare”»), mentre nel 2013, con lo stesso titolo e con l’aggiunta di altri due, sono apparsi presso l’editrice Salentina di Galatina, con una introduzione di chi scrive e i disegni di Gabriella Torsello.