di Antonio Lucio Giannone
Con questo lavoro (Lo spettatore della vita. Poetica e poesia della contemplazione nella narrativa di Michele Saponaro, Roma, Aracne, 2010), Enrico Tiozzo prosegue nella sua meritoria indagine sulla narrativa italiana cosiddetta “di consumo” dei primi decenni del Novecento, quasi completamente dimenticata dalla critica più recente. Iniziò qualche anno fa con Il romanzo blu. Temi, tempi e maestri della narrativa sentimentale italiana del primo Novecento (Roma, Aracne, 2004-2006), una poderosa opera in cinque volumi in cui sono presi in esame scrittori un tempo assai famosi come Guido da Verona, Lucio d’Ambra, Luciano Zuccoli, Pitigrilli. Ad essa successivamente si sono aggiunte due altre corpose monografie su Mario Mariani (Il poema di un’idea. Sovversivismo e critica della società borghese nell’opera di Mario Mariani, Roma, Aracne, 2007) e ancora su da Verona (Guido da Verona romanziere. Il contesto politico-letterario, i temi, il destino, Roma, Aracne, 2009). Ora è la volta di Michele Saponaro, nato a San Cesario di Lecce nel 1885 e morto nel 1959 a Milano, dove visse dal 1914 e si affermò come uno dei narratori di maggiore successo in campo nazionale. Prolifico autore di romanzi, racconti, biografie, libri di viaggio e per ragazzi, di testi teatrali e di poesie, Saponaro, al quale è stato dedicato un Convegno internazionale di studi, svoltosi presso l’Università del Salento e a San Cesario nel marzo del 2010 e organizzato dallo scrivente, pubblicò le sue opere con i maggiori editori del tempo (da Treves a Mondadori a Garzanti).