Vittorio Bodini fra Sud ed Europa (1914-2014)

di Antonio Lucio Giannone

«Il Sud ci fu padre / e nostra madre l’Europa»:  questi due versi di Vittorio Bodini tratti dalla poesia Troppo rapidamente, compresa nella raccolta Dopo la luna (1956), definiscono, come meglio non si potrebbe, la sua personalità morale e intellettuale. Il Sud e l’Europa rappresentano, infatti, i due poli dell’avventura umana e artistica di Bodini. Il Sud è stato a lungo il centro del suo immaginario, il principale motivo ispiratore del suo canto, mentre l’Europa ha rappresentato  il riferimento costante della sua attività letteraria fin dal periodo della formazione avvenuta, sul finire degli anni Trenta, a Firenze. Qui si laureò in Filosofia con Paolo Emilio Lamanna e riprese a scrivere, dopo la giovanile esperienza futurista, inserendosi in un ambiente letterario aperto alle influenze della cultura europea. Nel capoluogo toscano scoprì infatti, come racconta egli stesso in una prosa memoriale, intitolata proprio Firenze, alcuni degli autori più rappresentativi della Modernità letteraria: da Joyce a Proust, da Svevo a Kafka, da Campana a Montale.

Si è preso spunto, dunque, da questi due versi per il titolo del Convegno internazionale di studi «Vittorio Bodini fra Sud ed Europa»,  organizzato, in occasione del centenario della nascita dello scrittore, dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento (Cattedra di Letteratura italiana contemporanea) con la collaborazione dell’Associazione Centro Studi «Vittorio Bodini», presieduta da Valentina Bodini, figlia dello scrittore, e col sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia. Il Convegno, del quale in questo volume sono raccolti gli Atti, si è svolto nel dicembre 2014 in tre giornate: il 3 e 4 a Lecce, presso la Sala Conferenze del Rettorato, e il 9 a Bari, presso il Salone degli Affreschi dell’Università «Aldo Moro».

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