di Pietro Giannini
Riporto qui una mia poesia del 1961 (avevo 16 anni!). Una vena vagamente leopardiana, come è di norma (almeno in Italia) per quell’età.
Negli ultimi giorni di settembre
è bello andar vagando sotto gli olmi
ed assaggiar con l’aria che ti giunge
gli ultimi buffi che portano il profumo
della morente estate.
E, andando nell’aria grigiastra,
com’è triste veder l’età felice
che fugge pei sentieri del destino
come un’afosa estate!
La poesia era influenzata dalla nota poesia di Vincenzo Cardarelli, che avevo letto in un’antologia per la Scuola Media. E’ una delle più belle rappresentazioni della malinconia dell’autunno. La riproduco non tanto per confronto (che non interesserebbe nessuno), quanto per richiamare alla memoria un grande poeta piuttosto (ingiustamente) trascurato.