di Evgenij Permjak
Petja e il nonno erano grandi amici. Parlavano di tutto.
Una volta il nonno domandò al nipote: «Dimmi Petja, a cosa servono le mani?»
«Per giocare a palla» – rispose Petja.
«E a cosa ancora?» – chiese il nonno.
«Per tenere un cucchiaio.»
«E ancora?»
«Per carezzare un gatto.»
«E ancora?»
«Per scagliare le pietre nel fiume…»
Per tutta la sera Petja rispose al nonno. Rispondeva esattamente. Solo che aveva giudicato tutte le altre mani, secondo le proprie mani, non aveva tenuto in conto quelle della mamma, del padre, quelle mani operose, mani lavoratrici su cui si reggono tutta la nostra vita e tutto il nostro mondo.
[Traduzione dal russo di Tatiana Bogdanova Rossetti]