Come il Fuoco sposò l’Acqua

di Evgenij Permjak

Il brigante rosso, Fuoco, si innamorò ardentemente della fredda bellezza, Acqua. Si innamorò e decise di sposarla.

Ma, come Fuoco avrebbe potuto sposare Acqua, senza spegnersi e non asciugarla?

Cominciò a chiedere consiglio. Ma da tutti ricevette un’unica risposta:

«Cosa ti sei messo in testa, rosso? Non è un partito adatto a te! A che ti serve per moglie la fredda Acqua? E’ come aver una famiglia senza prole!»

Si rattristò il rosso Fuoco, si afflisse. Per i boschi e i villaggi si diede a incendiare come un pazzo. Correva, si dimenava, solo la sua rossa criniera infuriata si scorgeva ardere al vento.

Si dava alle baldorie per la disperazione, Fuoco; si angosciava, Fuoco, ma, per fortuna, incontrò un giorno un operaio intelligente di nome Ivan.

Si mise, Fuoco, a supplicare l’uomo, cadde ai suoi piedi, si stese davanti ad Ivan come un tappeto di basso fumo. Oramai quasi esaurito stava bruciando, Fuoco, con le ultime lingue blu senza la sua bella fiamma.

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