Poesie di Paolo Vincenti commentate da Gianluca Virgilio
Poeti della domenica
I latini ti
avrebbero detto di non scarabocchiare con i tuoi cribri
fogli che
serviranno, al massimo, ad accartocciar gli sgombri
io ti sono amico e
non ti chiederò a che serve abbattere cembri
per poi scrivere
nelle tue cacate carte versi così scabri
perdinci, mi hai
fatto reminiscere “i pessimi imitatori di Euforione”
non ti darò la
baia, ma non puoi presentarti in questa riunione
non vanno di moda
le stroncature, il tuo libro eviterò di recensire,
ma porca miseria,
“la luna azzurrata” non si può proprio sentire!
La luna
azzurrata
Il Satirico qui se la
prende con i poetastri, gente che ha molto da fare durante la settimana e poi
la domenica si concede qualche verso sbilenco, cui delega la propria
immortalità. E nessuno avrebbe nulla da dire su quella che potrebbe essere anche
un’attività terapeutica, se non fosse che questi poetastri vanno in giro per le
piazze d’Italia e per lidi e spiagge, d’estate, richiedendo la tua presenza e
la tua pazienza, mentre declamano e tirano in ballo “la luna azzurrata”. Non
solo: se sanno che sai leggere e scrivere, ti chiedono una recensione, perché, come
si dice, la pubblicità è l’anima del commercio. Il Satirico è in vena di
citazioni latine: le cacate carte di Catullo (carme 36) e i Volusi
annales, cioè gli annali dello storico Volusio, che daranno laxas
scombris tunicas, cioè carte buone per incartare gli sgombri (carme 95) e
infine Cicerone delle Tusculanae disputaziones III 45, che spregiativamente
definiva i poetae novi, cantores Euphorionis. Satirico, non v’è forse
troppa erudizione per liquidare questi poetastri della domenica? Se la
meritano?
Saturae III
Poesie di Paolo Vincenti commentate da Gianluca Virgilio
Poeti della domenica
I latini ti avrebbero detto di non scarabocchiare con i tuoi cribri
fogli che serviranno, al massimo, ad accartocciar gli sgombri
io ti sono amico e non ti chiederò a che serve abbattere cembri
per poi scrivere nelle tue cacate carte versi così scabri
perdinci, mi hai fatto reminiscere “i pessimi imitatori di Euforione”
non ti darò la baia, ma non puoi presentarti in questa riunione
non vanno di moda le stroncature, il tuo libro eviterò di recensire,
ma porca miseria, “la luna azzurrata” non si può proprio sentire!
La luna azzurrata
Il Satirico qui se la prende con i poetastri, gente che ha molto da fare durante la settimana e poi la domenica si concede qualche verso sbilenco, cui delega la propria immortalità. E nessuno avrebbe nulla da dire su quella che potrebbe essere anche un’attività terapeutica, se non fosse che questi poetastri vanno in giro per le piazze d’Italia e per lidi e spiagge, d’estate, richiedendo la tua presenza e la tua pazienza, mentre declamano e tirano in ballo “la luna azzurrata”. Non solo: se sanno che sai leggere e scrivere, ti chiedono una recensione, perché, come si dice, la pubblicità è l’anima del commercio. Il Satirico è in vena di citazioni latine: le cacate carte di Catullo (carme 36) e i Volusi annales, cioè gli annali dello storico Volusio, che daranno laxas scombris tunicas, cioè carte buone per incartare gli sgombri (carme 95) e infine Cicerone delle Tusculanae disputaziones III 45, che spregiativamente definiva i poetae novi, cantores Euphorionis. Satirico, non v’è forse troppa erudizione per liquidare questi poetastri della domenica? Se la meritano?