Come ogni popolo, dimentichiamo presto la storia ma pensiamo di esserne al centro. Ci sentiamo superiori e questo giustifica le nostre violenze. Noi, gli italiani “bravi gente”, siamo stati i primi a usare i gas contro la popolazione civile, durante le guerre coloniali in Africa. La prima volta che sono stato in un paese arabo guardavo con sgomento le scritte per la strada. Per me erano arabo… Poi ho visto i numeri sulle porte delle case. Ah! almeno i numeri li scrivono come noi. Mi sono sorpreso a pensare. Lo so bene che siamo noi a scriverli come “loro”, ma il complesso di superiorità è talmente radicato da cancellare la storia. Oggi la matematica è la lingua universale della scienza. Ma non poteva esserlo al tempo dei romani… quando non c’era neppure lo zero. Come scrivevano i numeri, i greci? Quando siamo passati dalla numerazione romana a quella araba? Fu un cambio di paradigma epocale, ma di solito non si insegna a scuola. Attribuirsi qualità superiori aumenta l’autostima e, di pari passo, diminuisce la stima per chi è diverso da noi per idee politiche, scelte sessuali, colore della pelle, religione, cultura. E questa presunta superiorità autorizza la violenza verso chi non si sottomette alla nostra supremazia. Avviene tra i popoli ed avviene anche all’interno dei popoli.
Konrad Lorenz, premio Nobel per aver fondato la moderna etologia, ha scritto un trattato sull’aggressività. Fa parte di noi, ma non è detto che si debba tollerare. Intanto, pare che il 40% degli italiani, stando ai sondaggi, si riconosca in politici che si potrebbero definire di destra estrema. Se diventano maggioranza, e vincono le elezioni, e poi decidono di sospendere la democrazia, forti del mandato democratico ottenuto, che si dovrebbe fare per difendere la democrazia? Sarebbe lecito andare contro il responso delle urne? Con la violenza? O si dovrebbe accettare la decisione popolare? Dopotutto Hitler e Mussolini vinsero elezioni democratiche! Che farebbero i padri costituenti, quelli che fecero la Resistenza, in un caso del genere? Le prove di fascismo sono in corso, anche da noi. Basteranno nobili idee e raffinati discorsi a fermare chi si sente in diritto di opprimere i diversi, quelli che non si adeguano al comune sentire? Sta succedendo molto vicino a noi, in Turchia, Egitto, Bielorussia, Ungheria, Libia, Giordania, ed è successo in Grecia, al tempo dei colonnelli. Succede nei paesi da cui fuggono i profughi di tutto il mondo. Siamo così sicuri che non possa accadere qui?
[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online dell’8 luglio 2021]