Bagliori artistici: un pittore, uno scrittore e un musicista

di Paolo Vincenti

Andrea Lo Bue

Il colore domina incontrastato le opere di Andrea Lo Bue, giovane pittore galatinese che si approccia all’arte con piglio e fierezza. I suoi grovigli di colore rimandano subito, come importante referente, a Jackson Pollock, il grande pittore americano principale esponente dell’Action painting. L’utilizzo dei materiali più disparati, l’astrattismo e una componente di forte sperimentazione sono le caratteristiche principali di questo tipo di pittura del cui insegnamento sembra che Lo Bue sia permeato.

Figlio di Giorgio Lo Bue, studioso di storia locale molto conosciuto a Galatina, Andrea, diplomato perito industriale, è un pittore autodidatta. E’ lui stesso a dirci di essersi avvicinato all’arte dopo aver constatato di provare grandi emozioni ed è così nata una grande passione. Ha prodotto moltissimi quadri, prima su ciò che capitava: compensati, muri e cartoni, successivamente su tela. Ha sperimentato diverse modalità di dipingere: pennelli, spatole, mani, con spruzzi, e ha voluto sempre ricercare qualcosa che lo emozionasse.  Le misure delle tele dipinte vanno da 40×40 cm. a 2,50×2,50 m.  Oggi preferisce pitturare tele delle dimensioni 100×70 cm., ma si avventura in pitture composte da più tele o da tele che oltre ai colori sono invase da trucioli metallici ricavati al tornio. Troviamo, in queste opere, versamento di colore, tensione verso l’Informale, la pittura per la pittura. Sicuramente un promettente esordio che lascia intravedere ampi margini di crescita umana e artistica. Seguiremo con interesse il percorso appena tracciato di Andrea Lo Bue.

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