di Ferdinando Boero
Il secondo descrittore di Buono Stato Ambientale della Direttiva Quadro della Strategia Marina dell’Unione Europea richiede che “le specie non indigene non alterino negativamente il funzionamento degli ecosistemi”. In questi termini le specie non indigene non sono viste come elementi negativi in quanto tali, lo diventano se alterano negativamente il funzionamento degli ecosistemi. Un esempio da libro di testo di come una specie non indigena possa alterare negativamente gli ecosistemi deriva dall’invasione dello ctenoforo Mnemiopsis leyidi nel Mar Nero. Gli ctenofori sono predatori gelatinosi, come le meduse. Però non hanno cellule urticanti, e catturano le loro prede con sostanze adesive prodotte da particolari cellule presenti sui loro tentacoli: i colloblasti. Se entriamo in contatto con uno ctenoforo, quindi, non corriamo alcun rischio. Ma le loro prede sì. Mnemiopsis misura solo alcuni centimetri, ma può mangiare anche un tonno! Ovviamente quando il tonno è un uovo o una piccola larva. Inoltre Mnemiopsis è predatrice del cibo dei tonni (sempre quando sono piccole larve), visto che mangia anche i piccoli crostacei planctonici che fanno da tramite tra i produttori primari (il fitoplancton) e i livelli più alti delle reti trofiche. Gli ctenofori, quindi, sono sia predatori sia competitori dei pesci. E rivestono questo ruolo quando i pesci sono particolarmente vulnerabili: quando sono uova e larve. L’arrivo di Mnemiopsis in Mar Nero è stato come l’ingresso di una faina nel pollaio. Si è mangiata … tutto. Come c’è arrivata? Pare che siano state le petroliere le petroliere statunitensi che vanno a rifornirsi di petrolio in Mar Nero. Quando partono vuote dalle coste atlantiche degli Stati Uniti, le petroliere fanno un carico di acqua (l’acqua di zavorra) per stabilizzarsi. E pompano l’acqua del porto di partenza in particolari serbatoi. Se in quell’acqua ci sono organismi in sospensione, finiscono anche loro nei serbatoi. Quando la petroliera arriva in Mar Nero, scarica l’acqua (e tutti gli organismi che contiene) e fa un carico di petrolio. Mnemiopsis è tipica delle coste atlantiche degli USA, dove non fa sfracelli perché è coevoluta con le comunità planctoniche locali, e le sue popolazioni subiscono la predazione di altri ctenofori, soprattutto del genere Beroe, che, quindi, minimizzano gli effetti del predatore. Ma non ci sono Beroe in Mar Nero, e quindi Mnemiopsis ha potuto agire indisturbata. Ovviamente ha alterato negativamente il funzionamento degli ecosistemi, visto che la produzione di pesci è crollata. I pescatori gettavano le reti e non prendevano altro che Mnemiopsis: niente pesci. Poi le petroliere hanno portato anche Beroe e il dominio di Mnemiopsis in Mar Nero è finito. Grazie ad un’altra specie non indigena, questa volta salutata come una liberatrice.