di Antonio Prete
Camminavo una notte sulla strada che porta alla marina : sola luce, quella del pulviscolo stellare. A un certo punto un cavallo mi si affiancò regolando il suo passo sul mio. Forse in un’altra epoca ci eravamo frequentati, così ci mettemmo a parlare. E raccontai di quando una volta, ero ancora un bambino, vidi un cavallo che si mangiava la luna, diventando di colpo tutto di luce, di una luce gialla con lampi verdastri. Lui rise al racconto. All’alba entrai nell’acqua, ma il cavallo rimase sulla riva a godersi la prima luce, tutto assorto nei suoi pensieri. Era come una statua di marmo scuro che scintillava al sole. Sulla via del ritorno parlammo a lungo delle cose invisibili e anche degli enigmi.