di Antonio Errico
Quando i tempi sono, o sembrano, lineari, sbrogliati, distesi, armonici, regolari, per comprendere quello che accade può essere sufficiente anche solo osservare.
Quando, invece, i tempi sono aggrovigliati, complessi, multiformi, confusi, complicati, per comprenderne i significati non basta osservare. Bisogna guardare oltre quello che appare. Rintracciare differenze e analogie con altri tempi. Individuare figure che rappresentano i significati. Probabilmente il territorio che più di ogni altro è in grado di proporre figure che rappresentano i significati, è la letteratura. Anche la storia, senza alcun dubbio. Ma la letteratura un po’ di più. La Commedia di Dante presenta figure che oltrepassano la storia e si costituiscono come riferimenti per gli accadimenti di ogni tempo. E’ solo un esempio.
Dicono i dizionari che la letteratura è l’insieme delle opere scritte relative a una civiltà, a un’epoca, a un genere, un Paese.
E’ quest’insieme di opere scritte che consente di comprendere la Storia e le storie, l’immaginario dell’epoca, le forme di una civiltà, l’identità di un Paese. E’ la letteratura che restituisce, attraverso la finzione che è la sua natura, il senso del tempo, le passioni e le ragioni, l’essenza dei fatti accaduti. Soltanto la letteratura può fare questo. Non c’è altra disciplina, non c’è macchina, né enciclopedia, che riescano ad esprimere le condizioni, le emozioni, le paure, le contraddizioni, le speranze, le tensioni del tempo. Non c’è disciplina che come e quanto la letteratura possa ricostruire la mentalità, il sentimento religioso, il profilo esistenziale, il sistema simbolico- culturale, la dimensione inconscia e archetipa, la vita affettiva e psicologica, il linguaggio, le idee, quella che potremmo chiamare la Weltanschauung, la visione del mondo e della vita di un’epoca.