Manco p’a capa 47. “Ah, lui sì che sa”!

di Ferdinando Boero

Se il rischio di riaprire è calcolato, possiamo sapere quale è la probabilità che vada tutto bene rispetto a quella che vada tutto male, e le probabilità intermedie? Quante vite si rischiano a seconda delle opzioni? Quanti costi economici si rischierebbero se le cose dovessero andar male e fossimo costretti ad adottare misure drastiche, tipo Sardegna? Quali sono le misure previste per le varie eventualità? Nessuna misura se tutto dovesse andar bene. Ma, in caso contrario, quali sono i piani per affrontare circostanze avverse? Se il rischio è calcolato i calcoli dovrebbero essere stati fatti, o è solo un modo di dire? Il nuovo Comitato Tecnico Scientifico ha consigliato l’assunzione di questo rischio “calcolato”. Altri scienziati continuano a consigliare molta prudenza, mostrano i numeri dei contagiati e dei morti, le tendenze, mettono in guardia dagli errori che già abbiamo commesso. Chi decide di riaprire dice che andrà tutto bene, che il rischio c’è… ma è calcolato. Solo che non mostra i calcoli. A chi dare retta? Gli psicologi mi perdoneranno se ricorro ad un umorista per spiegare il nostro atteggiamento in queste circostanze. 

In Tre Uomini in Barca, Jerome K. Jerome racconta: “Il profeta che ci piace è quel vecchio che, la mattina d’un giorno particolarmente fosco, che noi vorremmo bello, guarda in giro l’orizzonte con lo sguardo di uno che ne sa, e dice: “Ah, no, signore, io credo che si rischiarerà, e sarà abbastanza bello”. “Ah, lui sì che sa”, diciamo, e gli auguriamo buon giorno. “É meraviglioso come questi vecchi signori ne sappiano!” E per quell’uomo proviamo affetto, che non è diminuito dal fatto che il tempo non si rischiara, ma continua a piovere tutto il giorno. “Ah, bene, — diciamo — lui ha fatto del suo meglio”. Per l’uomo che prevede il brutto tempo, al contrario, proviamo sentimenti di rancore e vendetta. “Credete che si rischiarerà?”  gridiamo allegramente, passando. “Eh, no, signore; temo che durerà così tutto il giorno” risponde scuotendo il capo. “Stupido vecchio scemo! — mormoriamo. — Che ne sai poi?” E, se la sua predizione risulta esatta, torniamo a casa ancora più arrabbiati con lui, e con una vaga idea che, in un modo o nell’altro, lui abbia avuto un ruolo nella faccenda.” 

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