di Paolo Vincenti
Prefazione di Giuseppe Pascali
Non esiste luogo al mondo che non celebri un figlio illustre. Una sorta di «corrispondenza d’amorosi sensi» che si viene a stabilire, quasi in maniera naturale, tra la terra che gli ha dato i natali e colui che, con la propria opera, ha saputo «ricambiarla». Un amore che si esalta soprattutto in quei borghi dell’entroterra del Sud, dove ogni pietra è testimone silente di vizi e virtù delle genti del posto. E allora un uomo diventa eminente per consenso di popolo, del suo popolo, per aver celebrato la propria terra, per averne esaltato le bellezze, per aver cantato di altri uomini, per aver avuto un cuore talmente grande da contenere ogni anima del suo paese. Tutto questo è Luigi Crudo, uomo dalle molteplici capacità, poliedrico, impegnato nel sociale, prestato alla politica, uomo di cultura «a tutto tondo» potremmo definirlo, senza avere il benché minimo timore di essere smentiti, figura romantica del maestro di un tempo che con la scuola si identificava. L’ anelito di ricerca e di sapere e l’ampiezza di intellettuale lo hanno portato a spaziare dalla poesia alla filosofia del Vanini fino alla musica. Ed è proprio questo il tema della presente pubblicazione: la musica. La “sua” Taurisano, più volte e in più occasioni lo ha celebrato, e diverse sono state le pubblicazioni delle sue opere. A dieci anni dalla scomparsa (2007), Paolo Vincenti firma «Luigi Crudo e la musica», un omaggio che l’autore, scrittore dalla penna finissima, tributa a Crudo pur non avendolo mai conosciuto in vita. Non un atto dovuto nei confronti dei figli Massimiliano e Carlo, seppur sia a loro legato da fraterna amicizia, e forse neanche motivato dalla richiesta esplicita della signora Maria Sabato, che lo ha invitato ad occuparsene, ma piuttosto il favore di celebrare Crudo attraverso quella produzione di «paroliere». La musica dunque, che per Crudo, dice Vincenti, non fu affatto occasione velleitaria o inutile passatempo ma passione vissuta e applicazione. In questa pubblicazione Vincenti legittima il valore della ricerca su una fonte molto cara alla famiglia Crudo, ovvero «una voluminosa cartella piena di appunti scritti a mano, a volte a macchina” che la signora Sabato gli ha affidato. Con acume da ricercatore, l’amico Paolo Vincenti «racconta» il Crudo paroliere non solo attraverso i suoi componimenti ma analizzando il felice sodalizio Crudo-Sabato, ovvero la collaborazione musicale con il maestro Aldo Sabato. Lo fa attraverso un documento, che Vincenti definisce «prezioso per analizzare la produzione musicale di Crudo», ovvero il manoscritto La mia collaborazione col prof. Aldo Sabato. Appunti e ricordi”.
Grati, dunque, a Paolo Vincenti per aver così minuziosamente saputo narrare quel Luigi Crudo appassionato della melodia, facendo volare le parole di questa pubblicazione sulle quelle ali di chiarezza e di spontaneità che caratterizzano il suo stile.