di Evgenij Permjak
Per «bolle di sapone» comunemente s’intende tutto quanto è lacunoso, imperfetto, assai fragile, instabile, dubbio, poco affidabile e chi più ne ha più ne metta… Nel frattempo le bolle di sapone hanno alcuni meriti e di ciò sarete convinti, se avrete voglia di ascoltare una favola chiamata, proprio come loro, «bolle di sapone».
E’ successo tanto tempo fa, se si misura il tempo in anni, ma di recente, se ci si esprime in secoli.
E’ successo in un ricchissimo, sfarzosissimo regno, a giudicarlo dai pizzi e dai merletti regali sulle maniche e i pantaloni dei cortigiani.
E’ successo in un paese di mendicanti, a valutarlo dagli strappi dei cenci di cui erano vestiti i sudditi di sua maestà e dai volti scarnificati e dalle guance infossate dei suoi tessitori e delle sue merlettaie.
E’ successo nella piazza principale del reame, dove era in corso un’eccezionale rappresentazione.
Nell’immensità del blu del cielo doveva sollevarsi la prima, per questo reame, mongolfiera, insieme con il suo aeronauta.
Sulla piazza principale del reame venne di persona il re, il seguito del re e tutta la corte. Sulla piazza principale del reame vennero dignitari, ministri e alti funzionari. Sulla piazza principale del reame accorsero bottegai, apprendisti e bighelloni. Sulla piazza principale del reame arrivarono agricoltori, pastori e artigiani. Sulla piazza principale del reame arrivarono a stento un vecchio e una vecchia da uno sperduto villaggio.
Storia veramente molto bella. Il sogno del padre che diventa lo scopo del figlio ed un nuovo sogno del nipote. Le bolle di sapone come simbolo della caducità della vita, ma il fluire delle generazioni inteso come continuità della vita stessa. Io modesto venditore di bolle di sapone non posso che restare qui ad ascoltare il turbinio di sentimenti che questa breve favola ha creato nel mio animo.