di Antonio Errico
Non viene mai un tempo che sia uguale ad un altro tempo, che abbia le stesse storie, le stesse passioni, gli stessi desideri, gli stessi bisogni, gli stessi sogni, le stesse serenità, le stesse preoccupazioni. Non viene mai una stagione che sia uguale ad una stagione passata, né una stagione che ci ritrovi come eravamo quando è venuta la volta prima. Non è mai uguale una festa, né una tristezza, né una nostalgia. Nemmeno le speranze sono uguali: la speranza che prova ogni creatura non è mai uguale a quella di un’altra. Ma nel tempo che viviamo abbiamo tutti una speranza: abbiamo una speranza collettiva. Abbiamo una speranza collettiva e un bisogno di coraggio collettivo.
Questo è un tempo che vuole speranza e coraggio: il coraggio di una umana e umilissima resurrezione. Questo è un tempo che vuole la speranza di ricominciare e il coraggio per ricominciare. I tempi che vengono non sono mai uguali: mai uguali sono le certezze e le incertezze, mai uguali sono le loro cause e i loro effetti. Noi, in questo tempo, abbiamo incertezze con cause diverse da qualsiasi altra incertezza, con effetti che possono essere diversi da qualsiasi altro effetto. Con questa condizione dobbiamo fare i conti e da questa condizione dobbiamo trovare il modo per uscire. Con speranza e con coraggio. Con la consapevolezza che la nuova incertezza va a sommarsi a tutte quelle altre incertezze che il moderno e il post moderno ci hanno dato in consegna. Anche con la consapevolezza che noi, in questo tempo, abbiano il privilegio di poter confidare nella scienza.
Abbiamo bisogno di una speranza collettiva, di un coraggio collettivo. Avere speranza e coraggio da soli non basta. Non basta più. E’ indispensabile che ci si senta parte di un destino comune, di una umanità che ci appartiene e alla quale apparteniamo.