La Costituzione, all’art. 18, dice:
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
E quindi: ci si può iscrivere ad una loggia massonica ma l’adesione non può essere segreta. Il che significa che si deve poter controllare se i membri di una commissione appartengono a qualche associazione, e si deve controllare se i candidati appartengano alla stessa associazione di qualche membro della commissione. L’iscrizione a un partito o a un sindacato non prevede giuramenti di aiuto reciproco, ma spesso comporta simili favoritismi. Certe associazioni li prevedono esplicitamente. Sono state fatte tanti anni fa, per contrastare poteri forti e oppressivi. È normale che, allora, gli adepti decidessero di restare anonimi e, anche, di aiutarsi in caso di necessità.
Il mutuo soccorso è una nobile attività. Però se una loggia massonica diventa segreta, tipo la P2, e ordisce un piano che, poi, ovviamente per puro caso, trova riscontro in quello che è realmente avvenuto, allora forse ci dobbiamo preoccupare. Pare che la malavita organizzata trovi terreno fertile in associazioni segrete di nobilissime origini, e anche in associazioni non segrete, tipo i partiti. Se nelle commissioni che gestiscono gli appalti ci sono iscritti ad associazioni che prevedono giuramenti di mutuo soccorso e loro confratelli hanno presentato progetti per rispondere alla gara di appalto, si prefigura un conflitto di interessi. La soluzione è semplice: deve essere obbligatorio dichiarare le appartenenze a organizzazioni che prevedano vincoli di aiuto reciproco. Nel caso in cui giudicati e giudicandi afferiscano alle stesse associazioni, o si ritira il concorrente o si sostituisce il membro della commissione. Il Movimento 5 Stelle ha richiesto esplicitamente ai suoi candidati di dichiarare di non essere iscritti ad associazioni che potrebbero avere queste controindicazioni, e qualcuno è stato espulso per non averlo dichiarato. Non riesco a capire come mai l’Art. 18 della Costituzione non viene applicato in modo stringente nella gestione di concorsi e appalti. Ma forse chi dovrebbe applicare queste regole non è a conoscenza dell’esistenza di associazioni segrete.
Quando Lilli Gruber chiese a Mario Monti se era massone, il senatore a vita rispose di non sapere bene cosa fosse la massoneria. Il che, necessariamente, prefigura due scenari: Monti non conosce la storia del nostro paese, inclusa la storia della P2, oppure ci sta prendendo in giro. In effetti poi ha dichiarato di non essere massone, ma dato che non ha ben chiaro cosa sia la massoneria, è oscuro come possa dichiarare di non appartenervi. Se ci pensate, la rovina di questo paese è l’incompetenza e, anche, l’impossibilità di toccare interessi occulti che vengono strenuamente difesi da solidi referenti politici. L’evasione fiscale, per esempio, viene percepita come un nobile gesto, e le tasse sono viste come una prepotenza intollerabile. Poi, se ci sono problemi, si chiede a gran voce che lo stato intervenga! Senza voler contribuire al suo bilancio. Una banda di furbi (non di intelligenti, si badi bene) incompetenti ha attuato una strategia di occupazione delle stanze del potere, e appare sempre più chiaro che si sia alleata con la malavita organizzata che ha come obiettivo la spoliazione della cosa pubblica. Questa “filosofia” di vita trova grande approvazione in una parte consistente dell’elettorato. Non dimentichiamo che B. affermò che lo stalliere mafioso Mangano fosse un eroe, e che la Magistratura fosse un cancro per il paese. Stravinse le elezioni, dopo dichiarazioni del genere, se non ricordo male.
[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online del 19 marzo 2021]