di Antonio Errico

Dice che quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere, che ha giocato 945 partite, ne ho vinte tante, ma non tutte proprio. Dice che ha vinto 11 scudetti, ma che ne ha anche perso qualcuno. Ha vinto tante Coppe, ma ne ha anche persa qualcuna.
Dice che ha fatto più di 500 gol, ma ne ha anche sbagliato qualcuno. Però il fallimento non è il contrario del successo: è una parte del successo. Ogni giorno puoi fare la differenza: impegno dedizione concentrazione.
Se non sfidi te stesso non puoi crescere, dice.
Una delle cose più belle, forse proprio la più bella cosa, dell’ultimo festival di Sanremo, è stato il monologo di Zlatan Ibrahimovic.
Poche parole che stringono il senso del successo. Poche parole che dicono di umiltà e di coraggio. Giorno dopo giorno. Ora per ora. Minuto che segue minuto. Senza lasciarsi sopraffare mai dallo conforto o dall’euforia. Senza avere mai paura che si possa perdere, ma anche senza deprimersi quando che si perda succede. Perché non si può comprendere che cosa significhi vincere qualcosa senza avere consapevolezza di che cosa significhi perderla. Non si può sentire sulla pelle, dentro il cuore, nel luogo più profondo del pensiero, l’emozione che viene da un successo, se non si è sentito com’è quando tutto l’universo ti si schianta addosso e ti schiaccia, ti annienta per un tempo più o meno lungo, più o meno breve.