Se si dice che si vuol fare questo, non si spaccia una supercazzola. Perché tutto questo ha un senso: è quello che chiede il New Green Deal. Ma se si fa il primo passo (la tecnologia) e poi non si fa il secondo (l’ecologia), allora la supercazzola del Mintransecol è smascherabile. Perché il significato di transizione ecologica è ben chiaro, e se si dice che si vuol fare il Mintransecol e poi l’ecologia non c’è, chi capisce di ecologia dice: ehi! Non mi prendere in giro. Dici ecologia e poi mi dai tecnologia, non è mica la stessa cosa! Se la compagine che deve aiutare il tecnologo Cingolani non recluta l’esercito di studiosi della natura che ho evocato in un post precedente, allora il Mintransecol è una presa in giro. E il rischio è che trasformi in una supercazzola un concetto che, invece, ha un senso ben preciso, logorando il termine: vedi che fregatura la transizione ecologica? Eh no! Se si fa il Mintransecol e poi non c’è ecologia, è il Mintransecol a essere una supercazzola, ma non la transizione ecologica. Spieghiamolo bene.
Beppe Grillo è un ragioniere. Non ha studiato ecologia. Però ha capito prima di tutti che la transizione ecologica è un passo importantissimo da fare. Ha cominciato la sua carriera di comico, dopo l’espulsione dalla RAI per una battuta su Craxi, trattando temi ambientali. Poi li ha fatti diventare un progetto politico. E ha costruito un partito ambientalista in un panorama politico in cui nessun partito aveva cultura ambientale. Grillo era pre-adattato al New Green Deal. Da comico, Grillo è diventato un politico, ma non un tecnico. I politici non hanno necessariamente competenze tecniche. Ha sentito un tecnico, anzi, un tecnologo, e si è fatto convincere della necessità di quel primo passo. Probabilmente non ha pensato alla necessità del secondo. Lui chiedeva Roma (l’ecologia) e gli han dato toma (la tecnologia), chiedeva fischi e gli han dato fiaschi. Pare che tutto il Mintransecol si reggerà sulla gamba tecnologica e che quella ecologica non ci sia proprio. Le cose le fanno le persone, e se non si chiamano competenti in ecologia, è ovvio che di ecologia non ci sarà gran che. E forse questo è il motivo degli scarsi risultati dei ministeri della transizione ecologica in altri stati. Se il pacchetto di mischia del Mintransecol che dovrà mettere il capitale naturale (biodiversità e ecosistemi) nel PNRR, obbedendo alle linee guida della Commissione, è quello che leggiamo sui giornali, allora non ci siamo. Non la chiamerei una supercazzola, però, è semplicemente un pacco. Forse neppure consapevole. Dimostra solo quanto sia assente, nel nostro paese, la cultura della natura. E il rischio è che la natura diventi una supercazzola. Ne pagheremo le conseguenze.
[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online del 23 febbraio 2021]