Andiamo a cercare altri episodi, minori. Quando ci fu il referendum sulle concessioni petrolifere partecipai ad una tribuna referendaria assieme a Teresa Bellanova, allora vice ministro allo sviluppo economico del governo Renzi. Conoscevo Teresa perché abitiamo nella stessa città. La conoscevo per la sua appassionata opposizione alle trivellazioni petrolifere nei mari di Puglia (http://www.trnews.it/2012/09/08/on-bellanova-ai-ministri-bloccare-autorizzazioni-concesse-alle-trivelle-puglia/9266) e per il suo sostegno a Luigi Bersani, e l’ammiravo per la sua storia. Ma in televisione esortò a disertare il referendum: le piattaforme petrolifere danno lavoro a tante persone: posizione sulle trivellazioni totalmente cambiata. Fallito il referendum, il governo Renzi aprì alle prospezioni per cercare combustibili fossili nelle acque italiane. Intanto cade il Ministro Guidi, per faccende legate alle lobbies petrolifere. Torniamo a oggi. Cade il governo e chi lo ha fatto cadere vola a Riad per una conferenza da 80.000 dollari. Un mio collega canadese mi disse che, come dipendente statale, non può accettare neppure un caffè da persone che abbiano qualche rapporto con la sua amministrazione. Perché questo potrebbe innescare processi di sudditanza psicologica: se sono gentili con me, io mi potrei sentire in dovere di essere gentile con loro. L’Italia si appresta a innescare un processo di allontanamento dal petrolio come fonte energetica e Renzi che fa? Fa cadere il governo e poi dà la colpa agli altri: io non volevo far cadere il governo, sono loro che lo hanno fatto cadere non accettando le mie proposte. Sembra la barzelletta del tipo che dice: io non sono razzista, sono loro che sono negri. Renzi ha fatto fuori Bersani, e poi Letta, e poi Marino, ha fermato l’alleanza tra PD e M5S subito dopo le elezioni, giocando al massacro di un governo Lega-5S. La politica del pop corn: guardiamo dal divano la rovina del paese. Prima lo aveva fatto consegnando Roma ai 5S, dopo aver fatto fuori il sindaco del PD, pregustando la catastrofe. Un curriculum ineccepibile: chi meglio di lui può far fuori Conte e fermare tutto? Nessuno. È il migliore. E infatti ci riesce. Tutti si chiedono perché. Se si uniscono i puntini vien fuori un quadro che ricorda lo scandalo dei petroli. Coincidenze. E poi non ci sono mazzette. I soldi sono legali: conferenze. Quando Al Gore vinse il Nobel e l’Oscar lo stesso anno (ma perse le elezioni) la Società Italiana di Ecologia lo invitò a tenere una relazione introduttiva al suo congresso annuale. Chiese 10.000 dollari, più le spese. Invitammo Benedetto XVI, per le sue posizioni ecologiste. Non poteva, ma ci mandò un Cardinale, gratis. Parlò delle connessioni tra ecologia e religione. Stava bollendo in pentola quella che il successore di Benedetto chiamò la conversione ecologica (e la Commissione chiama il New Green Deal). Un brutto affare per i petrolieri. Un affare che va fermato. Come minimo ostacolato. Sembra uno di quei film con la Spectre. Non può essere vero. Sono tutte coincidenze. Ma poi, i sauditi… sono brave persone. Lo può testimoniare Khasshoggi.
[Il blog di Ferdinando Boero ne “Il Fatto Quotidiano” online del 29 gennaio 2021]