di Ferdinando Boero
È già successo, era il 1974. L’Italia stava per abbandonare il gasolio per la produzione di energia elettrica, e si preparava a passare al nucleare. All’epoca non c’erano automobili diesel e non c’era un mercato alternativo per tutto quel gasolio. Il nucleare era contro gli interessi dei petrolieri. Così “convinsero” i partiti di governo a continuare ad andare avanti col gasolio. Lo scoprirono i pretori d’assalto di Genova (Almerighi, Sansa e Sossi) e scoppiò lo scandalo dei petroli (poco meno di vent’anni prima di Mani Pulite, per le stesse ragioni). Per evitare che le multinazionali comprassero i politici fu proposto il finanziamento pubblico ai partiti: diamo uno stipendio ai ladri, così non rubano. Un referendum spazzò via l’idea e arrivarono i rimborsi elettorali. Oggi sembra che la storia si ripeta. Il New Green Deal, per fermare l’impatto dei combustibili fossili sul clima planetario, prevede la transizione dal petrolio alle rinnovabili. Prima il nucleare, e ora le rinnovabili. I grandi produttori, prima di tutto l’Arabia Saudita, si vedono precludere un futuro di grande ricchezza, visto che hanno ancora molto petrolio da estrarre. Prima o poi finirà, ma finché c’è… Come fermare la transizione ecologica? Intanto si può spingere un tipo come Trump verso il potere, così sconfesserà gli accordi sul clima. Ma c’è l’Europa. Bisogna fermare l’Europa. I sovranisti non riescono. In Italia c’è un governo che pare abbastanza affidabile, ha contribuito all’elezione di Ursula von der Leyen a presidente dell’Unione Europea ed è guidato da un avvocato che sembra un pochino più serio dei saltimbanchi che lo hanno preceduto. Ha fatto fuori i sovranisti. La Commissione gli dà 209 miliardi. Si fida. È il più grosso investimento europeo verso la transizione ecologica. Come fermarlo? Il tipo affidabile va fatto cadere. Va sostituito con il primo che passa, basta che la presentazione del PNRR sia ritardata, magari cancellata, oppure che le risorse siano diminuite. Una bella chiave inglese nell’ingranaggio del Green Deal: senza Italia l’Europa non è Europa.