Manco p’a capa 27. La sindrome NIMBY (Not In My Back Yard)

di Ferdinando Boero

Brian di Nazareth è uno dei miei film preferiti. Molte scene rappresentano le assurdità del nostro vivere, come la lotta contro la realtà che fa dire a Sten di essere oppresso perché non è una donna e non può avere figli. Dove lo vuoi far crescere tuo figlio? gli dicono. In un barattolo? È inutile ingaggiare lotte contro la realtà, meglio scendere a patti, perché tanto vince sempre lei.

L’Italia ha detto due volte no al nucleare, di fronte a dure realtà che hanno provato la scelleratezza di questa scelta. Ma qualche centrale l’avevamo già costruita, e ha prodotto scorie. Inoltre in medicina e in altri campi di ricerca si fa ampio uso di materiale radioattivo. Le scorie nucleari ci sono: è una realtà che non ci piace, ma c’è, e negarla è inutile. Le scorie nucleari sono state accumulate in siti non idonei, in contenitori non sicuri nel lungo termine. Le decisioni su destinazioni sicure e definitive sono state rimandate, aspettando che qualcun altro si bruciasse con il cerino. I siti di stoccaggio non devono essere soggetti a terremoti, e devono avere molte altre caratteristiche che garantiscano una relativa sicurezza, tra cui l’assenza di grandi concentrazioni di popolazione. Non spetta a me fare l’elenco dei requisiti che minimizzino il rischio di contaminazioni per incidenti. Inclusi gli atti terroristici. Poi bisogna progettare le modalità di stoccaggio, in modo da massimizzare la sicurezza. Poniamo che tutto questo si facesse, e che i siti fossero resi pubblici, pensate che chi vive nelle vicinanze sarebbe contento? Io non lo sarei, non mi sentirei sicuro. E direi: perché proprio qui? Fateli da qualche altra parte! Si chiama la sindrome NIMBY (Not In My Back Yard) non nel cortile dietro casa mia. Può anche succedere che siti “idonei” siano parchi naturali, tipo le Murge, in Puglia. Mi pare di ricordare che Raffaele Fitto, al tempo del secondo referendum nucleare, durante una tribuna referendaria, disse che diverse regioni erano pronte a accogliere le centrali. Lui era ministro per i rapporti con le regioni. Alla domanda: ci può dire quali? Lui, serafico, rispose: ora non me lo ricordo. C’è qualche regione, provincia, comune che dica: OK, ci sto, venite a mettere qui le scorie? Non mi pare. Se ci fosse, avremmo risolto il problema.

Questa voce è stata pubblicata in Ecologia, Manco p’a capa di Ferdinando Boero e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *