Un’altra linea di ricerca, che emerge nella seconda sezione, è relativa a due poeti “fra Sud ed Europa”, Girolamo Comi e Vittorio Bodini, ai quali ho dedicato numerosi studi cercando di imporli all’attenzione nazionale. Del primo ripercorro il suggestivo itinerario letterario, offrendo al contempo una “lettura” di uno dei suoi più significativi componimenti. Del secondo, prendo in esame un diario inedito steso nei primi mesi della sua permanenza spagnola, conservato nell’Archivio Bodini custodito presso la Biblioteca centrale dell’Ateneo salentino. Piuttosto trascurati dai critici italiani, che per discutibili ragioni li hanno estromessi dal “canone” poetico novecentesco, essi in questi ultimi tempi, grazie anche al lavoro di riscoperta e valorizzazione condotto dallo scrivente e dai suoi allievi, hanno suscitato notevole interesse nei paesi ai quali sono stati sempre legati, la Francia per Comi e la Spagna per Bodini.
Nella terza sezione sono compresi due saggi relativi alla “fortuna”, tra i moderni, di due figure che appartengono alla tradizione classica italiana: Poliziano e Leonardo da Vinci. E anche in questo caso si tratta di un interesse iniziato parecchio tempo fa con un giovanile lavoro su Petrarca e il Novecento che è stato ampiamente utilizzato ma non sempre correttamente citato. Nella quarta sezione, oltre a un intervento sulla posizione degli scrittori italiani nei confronti della grande guerra, figura un saggio sulla linea meridionale della poesia del Novecento, a cui ho cercato di dare il giusto rilievo attraverso varie indagini ad alcuni dei principali rappresentanti.
Nell’ultima sezione, infine, ho inserito tre contributi sul futurismo, un altro degli argomenti privilegiati della mia attività di ricerca. Il primo è dedicato a un argomento centrale della sperimentazione futurista, il paroliberismo, e alle polemiche da esso suscitate. Il secondo, al tema dell’aeroplano che caratterizza la poesia, oltre che la pittura e la scultura, degli anni Trenta. L’ultimo, infine, alla diffusione del movimento a Napoli e nelle regioni meridionali, della quale fino a non molto tempo fa non si sospettava nemmeno l’esistenza.
[“Presenza taurisanese” a. XXXIX n. 1-2, gennaio-febbraio 2021, p. 7]