Un ricordo di Augusto Graziani (1933-2014)

Lo si ricorda come uomo mite e, al tempo stesso, estremamente combattivo nella difesa delle proprie idee e contro ogni forma di conformismo intellettuale. Graziani ha dato contributi rilevantissimi – riconosciuti in ambito internazionale – principalmente su due linee di ricerca. La prima fa riferimento a una reinterpretazione delle teorie monetarie di Karl Marx, Joseph A. Schumpeter e John M. Keynes e giunge all’elaborazione di un originale schema di funzionamento di un’economia capitalistica noto come teoria del circuito monetario (o teoria monetaria della produzione). La seconda riguarda lo sviluppo dell’economia italiana, in particolare dal secondo Dopoguerra all’ingresso nell’Unione Monetaria Europea. Graziani ha anche incoraggiato studi di Storia del pensiero economico, con particolare riferimento al pensiero economico italiano. La notevole conoscenza dei contributi degli autori del passato gli ha consentito di pubblicare manuali di Macroeconomia e di Microeconomia – che hanno formato almeno due generazioni di economisti – basati su una visione “competitiva” della teoria economica, in base alla quale lo studio delle teorie del passato non è concepibile, per dirla con Schumpeter, come una “visita in soffitta” e in ogni momento storico, esistono teorie economiche (e indicazioni di politica economica) radicalmente contrapposte e non conciliabili, proprio in quanto fondate su ipotesi contrastanti.

Oggi si terrà Lecce (Sala Chirico – Monastero degli Olivetani) un seminario in suo ricordo, dal titolo “Credito e crisi economiche”, organizzato dal Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, con interventi di Stefano Figuera (Università di Catania), Guglielmo Forges Davanzati (Università del Salento), Giorgio Gattei (Università di Bologna), Vitantonio Gioia (Università del Salento), Emanuele Itta (Università del Salento) e Gennaro Zezza (Università di Cassino e Levy Institute).  L’evento non è stato pensato come commemorazione, né lo si poteva pensare così nel rispetto dell’ammonizione che lo stesso Graziani soleva ripetere, ovvero che la commemorazione di un economista defunto è un’ottima occasione, per chi la fa, per auto-promuoversi. E’ stato pensato, per contro, per due obiettivi: dar conto degli sviluppi più recenti della teoria monetaria della produzione – peraltro attualissima – e presentare a un pubblico ampio, non di soli economisti, riflessioni sul rapporto esistente fra l’operare del sistema bancario e la genesi delle crisi economiche. Sarà anche l’occasione per ricordare un grande intellettuale meridionale, che, come molti altri intellettuali meridionali di quella generazione, ha fornito contributi alla conoscenza scientifica riconosciuti come contributi di massima eccellenza a livello internazionale.

[A sette anni dalla morte di A. Graziani, riproponiamo il necrologio di Guglielmo Forges Davanzati pubblicato nel “Nuovo Quotidiano di Puglia” di venerdì 9 maggio 2014]

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