Solo il mio cuore
È lava di vulcano
il tuo umido sguardo indolente
che priva del respiro
e smemora la mente.
Né articolo parola
per dire quel che sento
quando di baci prodiga
stemperi ogni dolore
dell’animo smarrito
in tumultuoso ardore.
Solo il mio cuore pulsa incandescente:
e t’appartengo tutto
come l’uccello al vento.
***
Amata mia poesia
O quante, quante volte
con tenerezza antica
sommessamente chiamo
e busso trepidante alla tua porta
ed impaziente attendo
col cuore già grondante
dei dubbi dell’amante.
E senza te dilegua
la sinfonia maliarda dei colori
di cui s’ammanta il mondo,
il fiore ancor non schiuso,
di primavera annunzio,
guarda e trapassa l’occhio,
ché l’animo negletto non lo vede.
Ma alfine alfin t’affacci
e con pietà crudele
mi schiudi labbra ardenti
di angosce pur bramate,
si squarcia il velo cieco
sulle miserie umane
al limite dell’orizzonte chiuse,
e in un con esse appare
dell’incolte orchidee
il povero profumo,
il salso odor del mare
che inquieto e pur paziente
sostiene dei gabbiani il bianco volo.
***
Non omnis moriar?
Quando per sempre chiusi gli occhi al giorno
più non vedrò lievi colori d’albe
né sentirò mutevoli le voci
del mare e degli uccelli né palpito
mi giungerà di gioia o di dolore
dall’universo mondo, che resterà
di questo mio tormento sulla carta?
Come eco che tra i monti piano frange
si sperderà miseramente il canto
o mi sorriderà amica Musa
che viva serberà qualche parola?
Il tempo toglierà al fato il velo,
ma oggi l’illusion della facella
è premio al tempestoso navigare.
***
Le tenebre del cuore
Il giorno rischiarano
uccelli dai rosei colori.
E il ramo verdeggia del canto,
protende le mani nel fiume.
Il greto muscoso
è grembo di madre fecondo,
promessa di albe felici
in porti d’infanzia sepolti.
Ma subito preme e riaffiora
il sangue degli Atridi,
le tenebre del cuore
accecano il mattino.