di Paolo Vincenti
A ottobre 2005, a dieci anni di distanza dalla scomparsa del professore Gino Rizzo, italianista, docente presso l’Università degli Studi di Lecce e anche Preside di Facoltà, viene pubblicato dal “Centro Studi Sigismondo Castromediano e Gino Rizzo” di Cavallino, “<Metodo e intelligenza> Gli studi di Gino Rizzo tra filologia e critica”, per le edizioni Congedo (2015), a cura di Fabio D’Astore e Marco Leone. Si tratta di una raccolta di contributi a firma di alcuni esperti di letteratura italiana che hanno conosciuto Rizzo e hanno avuto con lui contiguità d interessi, in omaggio all’illustre scomparso, come memento per la sua città di Cavallino, per il Salento e per tutta la comunità di studiosi e amanti delle lettere affinché di lui possa serbarsi grato ricordo. Il libro, che esce con il patrocinio della Città di Cavallino, dopo una Premessa dell’On. Gaetano Gorgoni, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Cavallino, è introdotto da una Prefazione di Antonio Lucio Giannone, Presidente del “Centro Studi Sigismondo Castromediano”, ente ideato e fondato proprio da Gino Rizzo, che ne fu il primo Presidente, insieme a Gorgoni, allora Sindaco del comune leccese. Il centro intendeva dare impulso agli studi e alle ricerche sulla cultura salentina dell’Ottocento e Novecento, con particolare riferimento alle figure di Giuseppe De Dominicis e di Castromediano, come ricorda proprio Giannone il quale rimarca i filoni di ricerca seguiti da Rizzo nella sua carriera, lamentando la sua troppo prematura scomparsa. Il professor Rizzo infatti avrebbe dato certamente ancora molto, sia come ricercatore attento che come promotore di iniziative culturali di vario genere.