di Luigi Marrella
La lettera inedita dello scrittore Italo Calvino (1923-1985) che qui viene pubblicata, datata «Torino, 15 dicembre 1949», su carta intestata della casa editrice Einaudi di cui egli era collaboratore, è indirizzata al filosofo polacco Andrzej Nowicki (Varsavia, 1919-2011), che i lettori di questa rivista ben conoscono. Infatti, ancora in vita, ne era stato uno dei più assidui collaboratori; ricordo almeno, oltre ai contributi su G.C. Vanini, i suoi interventi denominati Italia pensante: una sorta di galleria, a puntate, dei numerosi incontri da lui avuti nel corso degli anni con intellettuali italiani dai vari interessi: filosofi naturalmente, ma anche musicisti, scrittori, storici, ecc. Dopo la morte, egli continua ancora a parlarci dalle pagine della medesima rivista grazie al meritorio impegno del suo direttore che – di tanto in tanto – pubblica alcuni testi inediti di Andrzej.
“Andrea”, sempre manoscritta, era la firma con cui siglava, nella corrispondenza, la conclusione di una lettera, generalmente dattiloscritta. Negli anni 1996-2007 abbiamo avuto occasione di scambiare una corrispondenza piuttosto regolare; per la precisione, conservo 28 lettere e numerose cartoline. Il nostro primo incontro è del 9 maggio 1996, presso il Liceo Scientifico di Casarano, in occasione dell’inaugurazione del busto di Vanini (opera di Donato Minonni), il filosofo scelto per l’intitolazione della scuola. Prima della conferenza di Nowicki, in compagnia del preside F.P. Raimondi, avemmo modo di conoscerci e – su sua richiesta – di accennare ai miei ambiti di studio. Si mostrò molto interessato, per cui gli donai una copia de I luoghi urbani (1990) e I quaderni del duce (1995), gli unici lavori in volume fino a quel momento da me pubblicati; nel ringraziarmi, promise che mi avrebbe fatto pervenire le sue osservazioni. Cosa che puntualmente avvenne già a partire dal 28 dello stesso mese di maggio ’96, per poi svilupparsi per ben 11 anni.