Già l’autunno

di Antonio Prete



Kandinsky, Fiume d’autunno, Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
.

Già l’autunno, con la sua spenta gloria,

l’abbrunirsi delle foglie e dei pensieri,

lo specchio d’acqua nel giardino,

i fiori reclinati nel riflesso,

e la luce che abbraccia il rimpianto

carezzandogli le guance.

.

Già l’autunno, con la sua tenue lingua

e i trionfi della fuggitiva stagione 

composti, quieti, in un’allegoria.

Stanno a sera gli ulivi pensosi dei loro frutti,

gonfie le nubi corrono intorno alla luna,

mentre Andromeda dallo zenit veglia

sul notturno vorticare dei mondi.

.

E occorre apprendere come ospitare

nel solco della notte la veglia,

come trattenere il vigore nella tenerezza,

per quando appariranno laggiù

le cupole lucenti dell’antica città.

Questa voce è stata pubblicata in Poesia, Se la pietra fiorisce di Antonio Prete e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *