di Paolo Vincenti
“Portare vasi a Samo”: mi gira in testa questo modo di dire mentre in un sabato mattina di ottobre, mi dirigo nella piccola cittadina di Samo, in provincia di Reggio Calabria. Sono reduce da un incontro di lavoro tenuto la sera prima a Reggio ma stamattina, nel prendere l’auto per ritornare a casa, ho deciso di fare delle soste lungo il viaggio (è pur sempre sabato) per visitare Samo, Locri e Crotone. Ma se Locri Epizefiri e Crotone, importanti centri dell’antica Magna Grecia, sono straordinarie mete turistiche per via del loro enorme patrimonio di testimonianze storiche, Samo è certamente meno conosciuta e ammirata. Perciò dunque, il senso dell’inutilità di questa prima visita mi assale, mentre come al solito mi smarrisco, nell’Aspromonte selvaggio e bellissimo, nonostante le indicazioni molto dettagliate fornitemi dalla titolare del Beb dove ho alloggiato. Gli è che non uso il gps, mi ostino a fare da me e perciò impiego il doppio del tempo a raggiungere i posti che non conosco. Dunque, starò portando vasi a Samo?