di Carmen Gasparotto
Raccontare un tempo, indagare ciò che si fonde dentro l’animo umano, svelare i dubbi, confessare le paure, attraversare ferite, nutrire illusioni, cercare riparo nella memoria riconducendo ogni cosa nell’intreccio della narrazione e della scrittura. Una scrittura che sollecita e penetra scene, immagini, sentimenti. Una scrittura lucida e coerente quella di Roberto Balsarin che con Ignari di tutto, Arpeggio Libero editrice, firma la sua terza pubblicazione.
Otto racconti, otto storie dove i sentimenti sono connessi – la felicità con l’infelicità – e dove la solitudine diventa spesso isolamento. Il mio amore vive a est di questo mondo, lontano. La sera un computer spara sentimenti dentro freddi cablaggi, tentando di recapitare fragili impulsi di emozioni digitali.
Come cercare, dove trovare la felicità? Perché non lasciarsi avvolgere dallo spessore della gioia? (…) In immersione, oltre il nero del buio, nel profondo della mente, dove conservo i ricordi più belli. “La felicità irrompe sugli uomini, la felicità è destino; la gioia gli uomini la fanno fiorire dentro di sé, la gioia è semplicemente una buona stagione sopra il cuore; la gioia è la cosa massima che gli uomini abbiano in loro potere”, scrive Rainer Maria Rilke.