di Gianluca Virgilio
Chi si ricorderà di te,
bianca Leuca, quando,
invano aspettati, i pescatori
non torneranno sulle loro paranze
– aprivano lunghe scie bianche –
al tuo molo, e svanirà
tra un sordo frinir di cicale
dal terrazzo della villa antica
la matrona biancovestita
– come una vecchia fotografia –
all’ombra del suo ombrello?
***
Sul terrazzo è apparsa la dama biancovestita
all’ombra del suo ombrello.
Io non vedo che lei sull’azzurro
del mare, mentre passa in rassegna
le colonnine tornite della balaustra.
Poi, segni neri
– i neri gabbiani dei giorni di sole –
che volteggiano alti nel cielo.
(1995)