Noi occidentali abbiamo sviluppato un’economia basata sullo sfruttamento estremo della natura e siamo i
maggiori responsabili della situazione catastrofica che l’umanità deve affrontare. Come tutte le specie, anche
noi non abbiamo cura per il resto della natura: nella nostra Costituzione, per esempio, la natura non c’è, c’è il paesaggio: la nostra interpretazione della natura. Spetta a noi correggere questo rapporto con la natura, inventandone uno nuovo che sia applicabile a tutta l’umanità.
Il Green Deal può essere la risposta: l’Europa è disposta a investire somme importanti per trasformare i
suoi sistemi di produzione e consumo con la sostenibilità, in modo da non erodere il capitale naturale che ci sostiene.
Dobbiamo produrre cibo ed energia senza distruggere l’ambiente e non bastano i soldi per compiere questa improrogabile evoluzione, ci vuole una cultura radicalmente diversa da quella che ha generato questi problemi. Lo ha capito Francesco con la sua Enciclica Laudato si’. Lo ribadiscono: Ursula von der Leyen, Angela Merkel, Jacinda
Ardern (presidente della Nuova Zelanda), Zuzana Caputovà (presidente della Slovacchia), Sanna Marin (primo ministro della Finlandia) che hanno messo la natura e la sostenibilità al primo posto nei loro programmi.
Anche Marx lo aveva capito, scrivendo queste parole ne Il Capitale: «Persino un’intera società, una nazione, o tutte le società esistenti prese assieme, non sono proprietarie della Terra. Ne sono semplicemente le beneficiarie, e devono lasciarla in uno stato migliore alle generazioni successive».
L’occasione offerta dalla crisi dovuta alla pandemia ha la potenzialità di innescare un cambio di paradigma,
per ricostruire il nostro rapporto con la natura dobbiamo iniziare dalla cultura per arrivare a trovare un nuovo rapporto tra la natura e il lavoro. Il cambio di paradigma non si attua con una serie di tattiche scollegate ma ha bisogno di una strategia che colleghi tutti i comparti di produzione e consumo.
Non abbiamo molto da inventare, tutto è già stato detto, i documenti del Green Deal sono chiari e le risorse
arriveranno per attuare quella politica.
Siamo culturalmente preparati a farlo?