di Ferdinando Boero
Tutte le specie, inclusa la nostra, sono «programmate» per crescere di numero, attraverso la riproduzione, e per acquisire risorse dall’ambiente per sostenere la propria crescita. È la prima legge della natura: la legge della crescita. Ogni specie pensa a sé e non si preoccupa delle altre. La seconda legge della natura, però, è la legge del limite: non esistono risorse infinite e nessuna specie può crescere all’infinito, inclusa la nostra. Se una specie cresce troppo, il suo successo diventa l’anticamera del crollo. Il primo limite viene imposto con la fame. Poi ci sono le malattie e le epidemie (come il nuovo venuto Covid-19): la densità eccessiva delle popolazioni favorisce la diffusione dei patogeni e la mortalità aumenta. Nella nostra specie, la carenza di risorse genera la guerra: popoli cresciuti troppo cercano risorse in territori non loro e li conquistano assoggettando le popolazioni residenti. La nostra storia è fatta di invasioni e migrazioni. Inoltre, con l’agricoltura, l’urbanizzazione e l’industria, abbiamo modificato l’ambiente rendendolo ostile per noi stessi. Spremiamo le risorse fino all’esaurimento, disboschiamo, produciamo veleni con i residui delle nostre attività e alteriamo l’ambiente che ci sostiene. Estinzione di specie, alterazione degli ecosistemi, incendi, carestie, siccità, inondazioni, frane, uragani, malattie pandemiche, fame, collasso delle economie sono il risultato del nostro stile di vita. Tutte queste catastrofi sono collegate e innescano migrazioni bibliche, epidemie (il nuovo venuto Covid-19) e guerre.
La globalizzazione ormai è compiuta, non ci sono nuovi spazi da conquistare e nessuno si salva da solo.