di Rosario Coluccia
Al TG7 del 20 agosto, ore 20.12, il conduttore Edgardo Gulotta afferma: «Mancano poche ore alla chiusura definitiva delle liste e c’è pochissimo spazio perché si arrivi a quella che era stata un’ipotesi paventata l’altro giorno dallo stesso Presidente del Consiglio Conte di alleanze, ad esempio in Puglia e nelle Marche, tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle». In un quotidiano a diffusione nazionale lo stesso giorno leggo: «Mancano pochissime ore alla chiusura delle liste per le regionali, quella di oggi è la giornata decisiva. […] C’è il pressing di Giuseppe Conte e del Pd per un’intesa in Puglia e nelle Marche (le ultime regioni in cui è rimasto in piedi un dialogo)». Sappiamo come sono andate le cose: nonostante la sollecitazione di Conte, l’alleanza tra Cinque Stelle e PD non si è realizzata. Ma non è di questa scelta politica che tratta la rubrica. Interessa, nella frase di Gulotta, l’uso del verbo «paventare» nel significato di ‘sollecitare’, ‘favorire’, ‘auspicare’. Significato improprio, anzi decisamente errato, contrario a quello corretto (sia detto con il massimo rispetto per il conduttore televisivo, che è giornalista serissimo e di lungo corso).