di Guglielmo Forges Davanzati
L’occupazione femminile
[“Nuovo Quotidiano di Puglia” del 2 gennaio 2013]
Il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 indicava tra gli obiettivi da conseguire negli anni immediatamente successivi un tasso di occupazione femminile pari al 60%, con obiettivo intermedio per il 2005 del 57%. L’Istat certifica che, in Italia il tasso di occupazione femminile è pari al 46.6% (superiore solo a quello di Malta), e che vi sono sensibili differenze per quanto attiene alla distribuzione geografica del fenomeno: nel Nord-Est il tasso di occupazione femminile si attesta intorno al 57%, nel Mezzogiorno è del 31,1%. Risulta anche molto elevato il tasso di inattività femminile: le donne inattive nel mondo del lavoro tra i 15 ed i 64 anni ammontano a una percentuale del 48,6% sul totale della forza-lavoro, a fronte del 25,4% maschile. Anche in questo caso, si registra una situazione disomogenea su scala nazionale: al Nord l’inattività femminile è collocata al 39,6%, al Centro al 44%, nel Mezzogiorno al 62,3%.
La scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro è imputabile a due ordini di fattori: