di Ferdinando Boero
Confondere ecologia con ecologismo manifesta una profonda ignoranza delle questioni ambientali e del modo di affrontarle. L’ecologia studia la struttura e la funzione degli ecosistemi che caratterizzano l’unico pianeta vivente dell’universo conosciuto: il nostro. L’ecologismo è una manifestazione culturale che dimostra grande sensibilità verso le espressioni più eclatanti della struttura degli ecosistemi, avendo la bellezza della natura come metro dei valori da proteggere. Trent’anni fa, il vicepresidente di una importante associazione ambientalista fece una conferenza sui cetacei e disse: ogni volta che vedo una balena o un delfino mi batte forte il cuore e quindi sono un cetologo. Nessuno ci trovò niente di strano. Al momento delle domande gli dissi: se basta che le batta forte il cuore nel vedere un cetaceo per essere un cetologo… allora Casanova era un ginecologo! In questi ultimi decenni i movimenti ecologisti, per fortuna, hanno acquisito sempre maggiore consapevolezza ecologica e non incentrano più la loro attenzione su singoli animali (il panda, il delfino, la tigre…) ma combattono per contrastare l’uso dissennato delle risorse naturali, basando le loro azioni sugli insegnamenti degli ecologi. Si tratta di un’importante evoluzione culturale che, finalmente, traduce in proposta politica una scienza, l’ecologia, e non una semplice sensibilità, l’ecologismo. Da Greta Thunberg a Papa Francesco si chiede a gran voce la conversione ecologica, tradotta in proposte di riorganizzazione dei sistemi di produzione e consumo con uno specifico obiettivo: la sostenibilità. Questo principio è nel DNA della sinistra, anche se chi si proclama di sinistra non se n’è ancora reso conto. Karl Marx, infatti, nel terzo volume del Capitale, scrive: Persino un’intera società, una nazione, o tutte le società prese assieme simultaneamente, non sono le proprietarie della terra. Ne sono semplicemente le beneficiarie, e devono lasciarla in uno stato migliore alle generazioni successive. Le lotte della sinistra hanno giustamente mirato al riscatto sociale ed economico delle porzioni più deboli e sfruttate della società, con l’obiettivo di migliorare la condizione umana. Ma come lo hanno fatto?