Da allora la situazione della tutela dell’area archeologica non conobbe grandi sviluppi, ma, nel 1985, fondo Acchiatura fu acquistata dal Comune di Lecce, grazie alla meritoria iniziativa del vice-Sindaco Fabio Valenti. Poi, tra il 2005 e il 2006 iniziarono i lavori del “Parco Rudiae”, ma anche il titolo del Progetto sembrava una beffa: niente a che fare con l’archeologia! La vasta lottizzazione riguardava infatti i terreni immediatamente a ridosso delle mura messapiche, nei pressi di Villa Mellone, dove si costruiva un ampio complesso residenziale. Dopo la denuncia di Italia Nostra e i numerosi articoli di stampa, il decisivo intervento della Sindaca Adriana Poli Bortone condusse il Comune di Lecce alla definitiva acquisizione dell’area attigua al fondo Acchiatura, ed all’avvio dei lavori di scavo archeologico che portarono alla luce lo straordinario Anfiteatro. A mantenere viva l’attenzione sul sito, si celebrarono le “Giornate di Rudiae” e il 9 maggio del 2010, con una larga partecipazione di cittadini, sulla via vecchia Copertino, fu collocato un cippo in pietra leccese, per ricordare le iscrizioni presenti nell’Ottocento all’interno del fondo Epitaffio.
Ne parla Castromediano, nel famoso articolo del 1868 “…d’ambo i lati dello stradale che mena alla Cupa, v’innalzarono l’uno all’altro rimpetto, due massicci monumenti con iscrizioni, le quali annunziavano “qui fu Rugge, fu questa la patria di Ennio”.
Il volgo li chiamava gli Epitaffi ed io li ricordo entrambi sani e netti, orgoglio dei nostri buoni vecchi, che spesso si recavano a leggerli e visitarli. Ora uno ridussero male, l’altro rasarono sino al suolo, senza che pietra ne annunziasse ove fosse stato. E poi ci scaldiamo quando altri ci ripeté: barbari!. Dovunque mi son recato, meno che nelle province meridionali, ho notato un culto entusiastico per le Antichità”.
Purtroppo, dopo qualche mese, seguendo la triste sorte dei suoi antenati di centocinquant’ anni prima, anche il nostro cippo, dopo essere stato abbattuto, scomparve per mano di vandali criminali per i quali l’attenzione che esso suscitava impediva di utilizzare la piazzola per gli sversamenti illegali e le micro-discariche che ancor oggi continuano a funestare tutta la via vecchia Copertino dove pure i leccesi amano correre e fare attività sportiva, attratti dall’aria pulita e dalla bellezza del paesaggio e dove giungerà la Pista ciclabile. Sarà questa la prossima battaglia da combattere, anche attraverso una capillare sorveglianza sull’area, con la partecipazione attiva dei cittadini a sostegno del Comune e con l’impiego delle foto-trappole!
[“Nuovo Quotidiano di Puglia” del 18 agosto 2020]