Manco p’a capa 1. Se manca la cultura della natura…

Mentre i fannulloni di stato all’improvviso si scoprono eroi, visto che sostengono l’urto della pandemia. I politici si affidano agli scienziati, in questo caso i medici, e decidono in base al consiglio della scienza. Come potrebbe essere altrimenti? Se crolla un ponte chiedi agli architetti e agli ingegneri, se c’è un’epidemia chiedi ai medici. Abbiamo evoluto la scienza proprio per questo. Le decisioni non si prendono guardando i sondaggi, per poi fare quello che propone la maggioranza. Non basta la maggioranza a rendere piatta la terra, se questo è il risultato di un sondaggio. La scienza non è democratica, mi spiace. Bene, ora passiamo alla terapia, al piano, alla visione che dovrebbe attuare per ricominciare. Il problema più percepito è di natura economica, e quindi si chiamano gli economisti e, assieme a loro, i tecnologi, e i sociologi, e tutte le categorie. Non viene il dubbio che i nostri problemi derivino proprio dalle impostazioni che hanno sempre predicato proprio gli economisti? C’è una parte del mondo scientifico e sociale che, da decenni dice che il nostro stile di vita è dissennato, che stiamo erodendo il capitale naturale, e che non è possibile avere umani sani e un’economia sana se si distrugge il capitale naturale. La decrescita attuale è il risultato di politiche economiche che miravano alla crescita. Evidentemente non hanno funzionato. La natura si rivolta contro di noi, e la logica vorrebbe che si chiamassero anche gli esperti che studiano il capitale naturale: la biodiversità e gli ecosistemi: senza la natura non possiamo vivere. Se la distruggiamo, distruggiamo le premesse del nostro vivere. Chi sono gli esperti del capitale naturale? Le associazioni ambientaliste sono categorie sociali impegnate in prima linea nel difendere la natura, ma esiste una comunità scientifica che la studia professionalmente. Guardo la composizione degli esperti e guardo i loro curricula. Non trovo esperti di natura, solo pochissimi esponenti di associazioni ambientaliste. Il presidente Mattarella ci dice che non possiamo affrontare il problema solo da un punto di vista economico, c’è anche la società. Considerare il punto di vista della natura non passa manco p’a capa. Il problema è che la natura non fa parte della nostra cultura, ce ne consideriamo al di fuori. Nel piano Colao l’ambiente è messo assieme alle infrastrutture. Non è trasversale a tutte le misure. Non ci può essere una buona gestione del capitale economico senza una buona gestione del capitale naturale. Non bastano gli economisti per costruire una buona economia. Ma proprio come il coraggio di don Abbondio, se manca la cultura della natura, uno mica se la può dare. Siamo a un bivio,  e pare che non ci sia intenzione di percorrere una nuova strada, riprendiamo la vecchia, quella dell’economia obesa. Il capitale naturale deve entrare nei programmi di formazione, dalle materne a tutti i corsi universitari. Tutti.

[“Il Fatto Quotidiano” del 12 luglio 2020]

Questa voce è stata pubblicata in Ecologia, Manco p’a capa di Ferdinando Boero e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *