Iniziò nel 1984 con l’ “l’immaginazione”, una rivista militante di ricerca letteraria e di dibattito su forme, metodi e destinazioni. L’anno dopo pubblicò un’antologia, che era una dichiarazione d’intenti, una sorta di “assemblea” poetica del Novecento. Si chiamava Segni di poesia lingua di pace e comprendeva testi di Edoardo Cacciatore, Mario Lunetta, Francesco Leonetti, Giorgio Caproni, Mario Luzi, Alfredo Giuliani, Antonio Porta, Edoardo Sanguineti, Paolo Volponi, Andrea Zanzotto. Nel 1988 diede inizio alla collana “Selenite”, diretta da Maria Corti e Gino Rizzo, e il primo volumetto fu una raccolta di poesie di Vincenzo Cardarelli, Autunno, sei vecchio, rassegnati, Liriche inedite e primi abbozzi, a cura di Clelia Martignoni. Per anni ha recuperato materiali di autori importanti, troppo presto messi da parte dagli stessi dando loro autonoma e dignitosa vita letteraria. Le collane “Mat” e “Mat2”, dirette da Donato Valli, hanno pubblicato prevalentemente autori locali. Così anche le collane “Occasioni” e “Pretesti”, dirette da Anna Grazia D’Oria. E’ venuta poi la collana di saggistica “La scrittura e la storia”, diretta da Romano Luperini, che ebbe come esordio un volume di Luigi Malerba Cina Cina. Manni stesso è stato autore di una raccolta di racconti Salento Salento e di altri testi.
Nel 2016 ebbe la bella idea di riproporre i testi poetici che negli anni Cinquanta erano mandati a memoria dai ragazzini sui banchi di scuola, Che dice la pioggerellina di marzo di Angiolo Silvio Novaro, e successivamente la raccolta di testi degli anni Sessanta col titolo Cloffete cloppete clocchete, verso ripreso da La fontana malata di Aldo Palazzeschi.
Nel 2017 un libro da lui edito, Un’educazione milanese di Alberto Rollo, entrò nella cinquina del Premio Strega. E’ stato il massimo livello raggiunto dalla sua casa editrice, che vanta autori importanti, anche del mondo della politica e che oggi edita circa cinquanta libri all’anno.
[“Presenza taurisanese” anno XXXVIII n. 7 – luglio 2020, p. 7]
