Una farfallina bianca

di Evgenij Permjak   

Lì, dove finisce un bosco blu ed inizia una steppa d’oro, una vecchia mamma-topo delle piramidi aveva cresciuto un bel figlio piumoso. Gli aveva insegnato quel che poteva finché dovette salutarlo, facendogli gli auguri per la sua giovane vita.

«Sei ancora molto giovane, mio topo delle piramidi, stai molto attento, ora che sei solo agli inizi della tua vita indipendente! Non essere credulone, non dare la tua fiducia ad ogni animale. Scegliti una sposa dopo aver riflettuto bene. Ti auguro che sia una bella femmina laboriosa.»

«Va bene» – disse il Topo delle piramidi, – «terrò gli occhi bene aperti e mi sceglierò una bella sposa, intelligentemente.»

Il Topo delle piramidi cominciò la sua vita indipendente e si mise a cercare una moglie.

Incontrò uno scoiattolino-femminuccia con una bella coda. Sì, era proprio stupenda e allegra con la sua piumosa lunga coda, che sbatteva da una parte all’altra. Peccato solo che non abitasse in una tana, ma in un’alta cavità-casetta sopra un albero. Stava troppo in alto!»

Pensò di corteggiare la figlia di un porcospino. Lei sì che abitava in una tana, ma si accorse per fortuna in tempo che la giovinetta era troppo puntigliosa.

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