di Antonio Prete
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Tralascia l’anatomia dell’estate,
la fisica e la metafisica dell’albero,
guarda solo la cosa nel suo stare,
osservane l’essenza con occhi ardenti,
e tutto quel che a lei non appartiene
riducilo a cenere.
.
Nel cielo bianco segui il sole d’oro,
ma non lasciarti abbagliare dalla sua metafora.
Questo è il centro che cercavo, dirai,
mentre contempli la sua sobria nudità.
.
Fissalo in un fogliame sottratto
al tempo, che abbia venature
gioiose, ignare d’ogni metamorfosi
futura. Esilia il desiderio, il suo patto
con la mancanza. Questa è la purezza
della cosa che, fertile, sta nella quiete.
(da Wallace Stevens)